Recentemente un giovane britannico è stato incriminato con l’accusa di aver hackerato le e-mail dei servizi d’informazione statunitensi e di oltre 20.000 impiegati dell’FBI e di averle divulgate.
Questo caso ha messo in imbarazzo gli USA e le sue forze vassalle i quali erano soliti affermare che gli attacchi informatici erano “opera della Corea del Nord”.
L’anno scorso la Gran Bretagna ha collegato un attacco informatico alla RPDC in un modo inverosimile, allorché questo attacco paralizzò centinaia di migliaia di computer collegati al sistema sanitario nazionale, rendendo impossibile dare aiuto medico a più di 19.000 pazienti.
A quel tempo alcuni esperti sostennero di aver trovato prove del coinvolgimento della Corea del Nord, dicendo che il codice usato nell’attacco informatico era molto simile a quello dei precedenti casi di hackeraggio che sembravano condotti da Pyongyang.
In particolare, un funzionario britannico incolpò Pyongyang per il suo coinvolgimento nell’attacco informatico, sostenendo che il governo britannico era sicuro che la Corea del Nord fosse dietro tutto ciò.
A questo proposito, la RPDC, che assegna la massima priorità alla vita e alla salute delle persone, chiarì che non avrebbe avuto alcun senso aver condotto simili attacchi informatici prendendo di mira il sistema sanitario della Gran Bretagna. E informò ufficialmente il Regno Unito che la sua accusa unilaterale alla RPDC senza alcuna prova era un piano per danneggiare l’immagine della RPDC.
Ogniqualvolta si verificano attacchi informatici nel mondo, gli USA e altre forze ostili ingannano il pubblico, collegando i casi alla RPDC senza alcun fondamento.
Di fatto, il regno del crimine informatico sono gli Stati Uniti e sono gli Stati Uniti che concepiscono gli attacchi informatici come un importante strumento della loro politica estera.
Lo spazio informatico è un mezzo di attacco preventivo al quale gli USA conferiscono grande importanza per la realizzazione della loro strategia per l’egemonia, assieme allo scettro nucleare e al dollaro.
Gli USA hanno inserito da molto tempo lo spazio informatico al quinto posto per il dominio globale dopo il cielo, la terra, il mare e lo spazio e hanno organizzato unità specializzate nella guerra informatica già negli anni ’90.
Il bersaglio dei loro attacchi informatici comprende l’intero mondo, spaziando dai paesi indipendenti antiamericani come la RPDC ai loro potenziali rivali come la Russia e la Cina, agli alleati concorrenti e persino ai loro scagnozzi.
Quando la Sony Pictures Entertainment fu hackerata nel 2014, gli USA imposero sanzioni più dure alla RPDC per soffocarla, chiamandola criminale dell’hacking, ma la verità dietro la trama fu scoperta attraverso un’investigazione congiunta di aziende di sicurezza informatica di livello mondiale.
Gli USA e i loro seguaci come la Gran Bretagna farebbero meglio a pensare agli affari loro anziché provocare altri paesi sugli attacchi informatici.