Lo stimato compagno Kim Jong Un pronuncia un discorso di orientamento politico

Lo stimato compagno Kim Jong Un ha pronunciato l’8 settembre un discorso di orientamento politico alla VII sessione della XIV legislatura dell’Assemblea Popolare Suprema della Repubblica Popolare Democratica di Corea.

Segue il testo:

Cari compagni deputati,

Stimati presidente del Presidium e vicepresidente dell’Assemblea Popolare Suprema,

Osservatori,

Questa VII sessione della XIV legislatura dell’Assemblea Popolare Suprema, convocata alla vigilia dell’anniversario della fondazione della nostra gloriosa patria, ci ha dato degli strumenti giuridici di grande significato per l’esecuzione di importanti provvedimenti politici del Partito e dello Stato.

In particolare, l’adozione di un decreto politico relativo alle forze armate nucleari dello Stato, riflesso del sentire unanime del popolo, costituisce un evento epocale che ha dichiarato al mondo la base giuridica della capacità dissuasiva di guerra come mezzo di difesa nazionale.

Con ciò si è compiuta un’altra causa storica della strutturazione di un meccanismo politico e istituzionale in grado di garantire la sicurezza permanente e rivolta verso il lontano futuro dello Stato e del popolo.

Riconoscendo che la suddetta politica è stata istituzionalizzata in un momento storico estremamente importante nell’ottica della congiuntura in cui si trova la rivoluzione, la svolta che sta prendendo la situazione e la missione delle forze armate nucleari della Repubblica, ringrazio tutti i deputati per aver approvato all’unanimità la risoluzione di maggior responsabilità in una circostanza che richiede il più elevato senso di responsabilità.

Parimenti, estendo i miei più fervidi saluti di incoraggiamento a voi che, in qualità di rappresentanti del popolo, dedicate tutta la vostra forza, intelligenza ed entusiasmo al consolidamento del potere statale e al raggiungimento delle mete di lotta indicate dall’VIII Congresso del Partito del Lavoro di Corea.

Compagni,

L’edificazione socialista volta a concretizzare l’indipendenza delle masse popolari si trova di fronte alle maggiori sfide e alla reazione dell’imperialismo, scalando vette più alte.

Fintantoché esisterà l’imperialismo, la cui natura e il cui mezzo di sussistenza sono l’aggressione e il saccheggio, il seme della guerra non sarà mai eliminato. Nello sviluppo della Storia sono inevitabili le contraddizioni e la lotta tra esso e il socialismo, il quale aspira all’indipendenza e alla pace.

Pertanto, preparare le condizioni e il contesto che neutralizzino qualsiasi aggressione e minaccia per il continuo sviluppo e la prosperità del socialismo si presenta come un imperativo di grande importanza. Perciò bisogna possedere una forza assoluta che ci permetta di vincere il nemico con un trionfo schiacciante.

La nostra Repubblica ha già messo il punto finale all’era della minaccia nucleare dell’imperialismo americano, rafforzando con tenacia la propria capacità autodifensiva nazionale al proprio ritmo, incolume dinanzi alle ingerenze e alle pressioni di tutte le forze ostili quale baluardo della lotta antimperialista e bastione dell’intransigenza del socialismo.

E oggi ha completato l’opera storica di fissare in una legge la sua politica relativa alle forze armate nucleari.

Questo dimostra la determinazione indipendente del governo della Repubblica e la sua volontà incrollabile di difendere a ogni costo i diritti e gli interessi dello Stato.

Le nostre armi nucleari sono mezzi di contenimento e di superiorità assoluta acquisiti in decenni di lotta ardua e sanguinosa dalla nostra Repubblica, vittima già dai suoi primi anni di vita del ricatto nucleare degli Stati Uniti, che sono stati i primi a utilizzarle e che ne hanno più di qualsiasi altro paese.

Adesso gli americani concentrano la loro attenzione sulla diffusione di dicerie miranti a presentare il nostro governo come il “diavolo” nell’arena internazionale, argomentando assurdamente che le nostre armi nucleari e il nostro impegno a potenziare la capacità d’autodifesa minacciano seriamente la pace nel mondo e la sicurezza della regione. Si aggrappano inoltre ostinatamente al blocco, alle sanzioni e a offensive politiche e militari senza precedenti, con la mobilitazione di tutti i loro manutengoli, per reprimerci psicologicamente e fisicamente.

Ciò che essi pretendono è di eliminare l’esistenza stessa delle nostre armi nucleari e, sul lungo periodo, privarci di esse e costringerci a rinunciarvi o a debilitare la capacità dell’esercito della sovranità al fine, presto o tardi, di ottenere il crollo del nostro regime.

Tentano di creare un ambiente arduo e di logorarci mediante blocchi e sanzioni senza precedenti, di infonderci il timore della minaccia e dell’incertezza dello sviluppo e della stabilità dello Stato, farcela pagare per aver scelto le armi nucleari, causare il malcontento del popolo verso il Partito e il governo e obbligarci alla rinuncia al nucleare.

Non esiste!

Si sbagliano e hanno fatto parecchio male i loro conti.

Che ci sanzionino per cento e mille giorni, per decenni e per secoli.

Non rinunceremo mai all’esercizio della nostra difesa, che si ripercuote sul diritto della nazione all’esistenza e alla sicurezza dell’avvenire dello Stato e del popolo, per la tentazione di allontanare e aggirare momentaneamente le difficoltà che stiamo soffrendo. Giammai rinunceremo alle armi nucleari, anche qualora dovessimo affrontare le peggiori circostanze, in quell’ambiente politico e militare condizionato dagli USA nel quale si trova la penisola coreana e, soprattutto, abbiamo il compito di lungo respiro di contenere un avversario nucleare.

Il nostro popolo ricorda bene i tanti fatti accaduti nel secolo scorso e nell’attuale, in cui dei popoli hanno fatto una fine sciagurata e tragica a causa di una scelta sbagliata, per aver prestato ascolto ai sermoni e alle menzogne dell’imperialismo e aver capitolato dinanzi alle sue sanzioni, alle sue pressioni e alle sue minacce militari.

Le nostre generazioni non perseguiranno un contesto di vita economica apparentemente migliore, scaturito dalla rinuncia alle armi nucleari, garanzia della sicurezza del governo e delle future generazioni, per una brama di lucro personale e lasciandoci ingannare dalle subdole arguzie del nemico, vinti dalle sue testarde pressioni. Per quanto dure e molteplici siano le prove, resteremo fedeli alla nostra scelta, per farci rammentare come generazioni più grandi e forti nella storia della Repubblica.

Gli Stati Uniti non riusciranno mai a realizzare i loro disegni contro il nostro Stato, né a costringere il nostro popolo a barattare la sua scelta.

Dalla parte di chi è il tempo?

Ora come ora non siamo noi, bensì il nemico, a trovarsi con l’acqua alla gola. E abbiamo una capacità sufficiente per continuare a vivere in queste circostanze, per conto nostro e a modo nostro.

La brutale politica di ostilità degli Stati Uniti prolunga le ore di sofferenza del nostro popolo. Ma in proporzione diretta cresce a un ritmo accelerato la nostra forza assoluta che, da parte sua, minaccia la sicurezza americana.

Le forze armate nucleari della Repubblica compiranno con responsabilità la loro importante missione di dominare le gravi provocazioni politiche e militari degli Stati Uniti e dei loro accoliti e di contenere le loro minacce in prospettiva. Questo è il contenuto del decreto statale che oggi ha visto la luce.

La nostra Repubblica apprezza più di qualsiasi altra cosa la sovranità, la fiducia in sé e il destino del popolo, non perdonerà mai le ostilità contro di esso ed esegue fino in fondo ciò che si propone. Per questo ha potuto prendere l’audace decisione politica di cristallizzare in legge la politica sulle forze armate nucleari dello Stato.

In quest’epoca in cui l’egemonismo spadroneggia come mai prima d’ora, l’umanità vedrà coi suoi stessi occhi uno Stato veramente sovrano e giusto e la forza irresistibile di una Repubblica che, a testa ben alta, affronta l’impero del male.

Compagni,

Facendo il punto della nostra rivoluzione iniziata con due pistole e che ha percorso un tragitto lungo e tortuoso, evoco con profonda emozione tantissimi fatti.

Abbiamo ottenuto dei successi davvero grandi. Io li trovo ancor più preziosi e di maggior peso, poiché li abbiamo conquistati grazie all’appoggio incondizionato, al sangue e al sudore inestimabili e ai patimenti inenarrabili di un intero popolo.

A dire il vero, costruire le forze armate nucleari della Repubblica e perfezionare i preparativi di guerra facendo fronte da soli all’alleanza imperialista e frustrandone le selvagge manovre di sanzione e strangolamento è stata una lotta tra la vita e la morte che implica sofferenze indescrivibili.

Tanto più devono stringere la cinghia e patire la fame il nostro popolo e i nostri bambini e accusare penurie tutte le beneamate famiglie coreane.

È stata una scelta inevitabile per un trionfo maggiore, ma abbiamo dovuto pagarla assai cara e percorrere un cammino accidentato, mai battuto da nessuno e che non ci predice niente di ciò che ci aspetta più avanti.

Tuttavia, il nostro popolo ha appoggiato incondizionatamente e ha sostenuto con sforzi indicibili e all’unanimità la causa del Partito, che ha cominciato ogni cosa affidandosi solamente ad esso.

Eccezionali sono stati gli apporti dei nostri scienziati e dei nostri tecnici per il conseguimento dell’impresa storica di edificazione delle forze armate nucleari dello Stato. Ma se non fosse stato per il popolo, che con tutte le sue sofferenze terribili e persistenti nulla lesina e sempre resta convinto della vittoria, non avremmo insistito nel dotarci di armi nucleari, né avremmo avuto un giorno come questo, nel quale la Repubblica istituzionalizza il summenzionato decreto.

Con la sua forza d’animo e il suo patriottismo, tratti distintivi tanto eccelsi e fervidi, il popolo coreano ha superato finalmente tutte le prove e ha collocato sulla vetta del mondo il nostro Stato glorioso e investito di una dignità intoccabile.

I miei più sinceri ringraziamenti vanno a tutto il popolo coreano, a nome del Partito e del governo.

Compagni,

Aver fissato in legge la suddetta politica, seguendo l’unanime e ferrea volontà del popolo, possiede un significato davvero trascendentale.

Con ciò è diventata irreversibile la posizione del nostro Stato quale possessore di armi nucleari.

Affinché cambi in futuro la nostra politica militare, dovrebbero cambiare il mondo e il contesto politico e militare nella penisola coreana.

Per prima cosa, la rinuncia al nucleare e la denuclearizzazione sono assolutamente inammissibili. Non vi saranno negoziazioni o contrattazioni alcune a tal riguardo.

Le armi nucleari sono la forza e l’immagine del nostro Stato, la forza assoluta della Repubblica e il grande orgoglio del popolo coreano.

Fin quando esisteranno al mondo le armi nucleari, fin quando continuerà a esistere l’imperialismo e non termineranno le manovre degli Stati Uniti e dei loro seguaci contro la nostra Repubblica, continueremo a consolidare le nostre forze armate nucleari.

Che sono proprio queste a decidere delle sorti della patria e del popolo, conferendo loro un’eterna dignità, è la nostra invariabile posizione.

La sua istituzionalizzazione riveste una grande importanza per il fatto di aver tracciato una linea insuperabile oltre la quale non si retrocede relativamente alle nostre armi nucleari.

Essa ha altresì evidenziato la posizione di amore per la pace del nostro governo e la trasparenza e la giustezza della politica del nostro Stato sulle forze armate nucleari.

Vivere in pace in un mondo privo di aggressioni è il desiderio dell’umanità.

Ma la pace non arriva da sola perché la si vuole. Si conquista e si difende solamente con la capacità di poter mettere un freno agli arbitrii dell’imperialismo.

La già citata istituzionalizzazione è un colpo di giustizia all’imperialismo che pregiudica e distrugge la sovranità e la pace.

Le forze armate nucleari della Repubblica esistono e servono non a intervenire negli affari interni di altre nazioni, né a pretendere l’egemonia, bensì a difendere il nostro territorio, il nostro popolo e la nostra dignità dall’imperialismo e salvaguardare la pace e la sicurezza mondiali. In breve, non costituiscono alcun pericolo per il paese o il popolo che ci trattino con amore fraterno e desiderino la pace.

Partendo dalle peculiarità delle armi nucleari, vanno determinati correttamente e giuridicamente le norme e i principi della loro gestione e del loro funzionamento.

Altrimenti, potrebbero diventare incontrollabili e venire usate per altre finalità o aiutare la realizzazione di cattive intenzioni, sottoponendo l’umanità a una terribile ecatombe.

Il presente decreto stipula chiaramente gli incisi afferenti alla missione e alla composizione delle forze armate nucleari, al controllo del loro comando, ai principi e alle condizioni del loro uso, alla loro manutenzione, maneggiamento e protezione ecc.

Pertanto, esso si accorda totalmente col desiderio dell’umanità amante della giustizia e della pace e, da qui in avanti, nessuno criticherà o avrà da ridire sulle nostre forze armate nucleari.

Aver preparato un’arma giuridica che assicuri l’avanzata storica per lo sviluppo generalizzato del socialismo di nostro stampo è un motivo determinante per intensificare lo spirito di lotta di tutto il popolo, assieme alle inorgoglienti vittorie e ai successi che abbiamo raggiunto quest’anno.

Nell’anno corrente il governo della Repubblica si è fatto carico dell’importante compito di spianare il cammino al compimento del piano quinquennale tracciato dall’VIII Congresso del Partito.

Ciò ha implicato difficoltà e prove inaudite in qualsiasi iniziativa, ma la nostra lotta è stata più audace e progressiva e ha dato frutti più preziosi.

Quest’anno abbiamo ottenuto un grande trionfo superando con l’unità unanime e la lotta tenace e congiunta la minacciosa crisi sanitaria mondiale, priva di precedenti nella storia della Repubblica, facendo sì che il Paese restasse libero dal virus maligno e difendendo la sicurezza dello Stato e del popolo.

Concludendo con una vittoria fulminante una guerra senza pari contro la pandemia, dissipando i dubbi dei più, abbiamo dimostrato senza riserve la potenza politica e ideologica e i vantaggi del sistema socialista, il che ha rafforzato lo spirito e l’orgoglio di tutto il popolo e lo ha incitato a lavorare maggiormente per l’edificazione socialista.

Alla crisi epidemica di massima emergenza si sono assommati i disastri naturali, ma questo non ha impedito che il popolo intero si impegnasse con maggior intraprendenza, senza un’ombra di pessimismo, scoraggiamento, timore e scoramento, per dare un tenace impulso ai lavori agricoli, alla costruzione di cose importanti e ad altri colossali compiti di lotta di quest’anno, tutti successi portentosi che ci inorgogliscono.

Nei principali settori industriali come quello metallurgico, chimico, elettrico, carbonifero e del trasporto ferroviario, pilastri dell’industria indipendente, così come in altri rami direttamente collegati al miglioramento del tenore di vita della popolazione, si sono ottenuti successi a tutto tondo mediante un’offensiva volta a portare a compimento il piano di produzione.

Vanno perfezionandosi il comando e l’amministrazione unificati dell’economia e degli altri lavori statali, ne viene restaurato il carattere socialista e si progettano e si attuano i compiti a lungo e medio termine da svolgersi di qui ai prossimi decenni, il che rappresenta una base per lo sviluppo economico del Paese e il benessere del popolo.

La scienza e la tecnica si incanalano verso la soluzione di problemi della realtà conformemente ai piani e a mete pratiche. L’istruzione avanza in maniera equilibrata verso la formazione di talenti realmente utili. La salute pubblica ha acquisito esperienze concrete e preziose che le permettono di affrontare qualunque crisi epidemica e sanitaria. Si percepiscono inoltre dei significativi passi in avanti nella cultura socialista.

I trionfi e i successi conseguiti quest’anno provano che la Repubblica continua ad avanzare verso lo sviluppo e la prosperità integrali, vincendo le sfide oggettive e soggettive senza stancarsi né fermarsi.

Compagni,

La nostra Repubblica, che tiene alta la bandiera dell’indipendenza e della giustizia, si assume una missione importante dinanzi all’epoca e alla Storia, e ciò richiede una lotta e un progresso più audaci e una vittoria più grande.

Non v’è il benché minimo dubbio che, presi dal panico per la risoluta determinazione politica della nostra Repubblica che ha appena istituzionalizzato un’importante misura politica, i reazionari di ogni sorta procedano con maggior frenesia e furia.

A meno che non cambi l’atteggiamento delle forze ostili che accarezzano il sogno chimerico di disarmarci completamente col metodo convenzionale della minaccia, del ricatto, delle sanzioni e delle seduzioni e di rovesciare un giorno il nostro sistema sociale, sfide e ostacoli continueranno ad attenderci ad ogni passo.

Il mondo osserverà con attenzione come diventa fattibile l’opzione del popolo di una potenza socialista, in che modo la Corea attua la propria decisione e quali altre meraviglie accadono su questa terra.

Essere più forti nelle prove, raccogliere vittorie ogni volta maggiori e avanzare ininterrottamente sono caratteristiche tipiche della Repubblica, manifestatesi lungo il suo cammino.

Dobbiamo continuare a rafforzarci conformemente al nostro invariabile principio, non deviare mai dal cammino che abbiamo scelto e portare a termine incondizionatamente e impeccabilmente i compiti di lotta.

Oggi il governo della Repubblica si assume l’incarico di mantenere e implementare integralmente le linee e le politiche del Partito, così come di innovare e sviluppare tutti i settori pertinentemente alla magnificenza dello Stato.

Il primissimo compito rivoluzionario che si trova davanti è quello di concedere una maggior priorità e importanza alla capacità di difesa nazionale, perpetuare la sua forza assoluta e rendere indistruttibili le sue forze armate.

Le considerazioni geopolitiche e la posizione strategica del Paese, così come la situazione attuale della nostra rivoluzione, esigono quale premessa indispensabile la chiara superiorità militare del nostro Stato sull’imperialismo.

Dopo aver toccato con mano l’avanzamento in alcuni settori della difesa nazionale di cui abbiamo parlato pubblicamente negli ultimi anni, gli Stati Uniti hanno provato una grande inquietudine per la sorte che li aspetta. Per questo si aggrappano alle sinistre manovre di sanzione e blocco e, al contempo, ci minacciano seriamente con le loro dimostrazioni di forza tramite il gran quantitativo di armi che hanno introdotto nelle vicinanze della penisola coreana.

Per parte sua, l’attuale “governo” sudcoreano brandisce l’argomento banditesco di contenerci per compensare la propria inferiorità militare, parla rumorosamente della necessità di rafforzare la capacità di difesa dell’alleanza Corea del Sud-Stati Uniti mediante una maggior “capacità pratica di ampliamento e dissuasione” e di rafforzare la capacità di “ritenzione e reazione” con l’instaurazione dei “tre sistemi militari di tipo sudcoreano” e si dedica maggiormente ad azioni militari temerarie e alla corsa al riarmo che rende più tesa la situazione nella regione.

Tutti questi fatti preoccupanti mostrano che la situazione militare della penisola e dintorni peggiora e tende a prolungarsi nel tempo e che, pertanto, dobbiamo essere preparati.

La pesantezza della situazione ci offre al contrario delle condizioni e un contesto ottimi per il rapido sviluppo delle forze militari e, cosa ancor più importante, la giustezza del rafforzamento della nostra capacità di autodifesa e il motivo ineludibile della sua priorizzazione.

Il Ministero della Difesa Nazionale e l’omonima industria della Repubblica approfitteranno di questa congiuntura come di un’eccellente opportunità per il rafforzamento militare.

A questa industria compete mantenere correttamente il ritmo del suo sviluppo pianificato e attivare quello degli armamenti di nuova generazione adeguati alla guerra moderna, fedelmente alla strategia e all’idea lanciate dall’ultimo Congresso del Partito.

Risulta assai importante il compito di continuare a estendere l’area di gestione delle armi nucleari strategiche e conseguire a un livello più alto la diversificazione dei mezzi applicati, allo scopo di elevare l’affidabilità combattiva delle nostre forze armate nucleari e l’efficacia di operatività e maneggiamento, perfezionando con ogni mezzo i preparativi di combattimento nucleare.

È del pari necessario dare impulso, senza soluzione di continuità, all’iniziativa di schierare armi strategiche e tattiche dalla tecnologia di punta per i combattimenti reali e lavorare per potenziare considerevolmente il deterrente di guerra.

Bisogna consolidare la potenza politica e ideologica che contraddistingue il nostro Stato e manifestarla appieno in tutti i settori.

Il fatto che tutto il popolo sia fermamente unito con una stessa ideologia e volontà, con virtù e amore, e consacri tutto sé stesso alla prosperità della patria costituisce una superiorità tipica del nostro Paese e la forza motrice da cui scaturiscono tutti i fatti strabilianti su questo territorio.

Rafforzerete con la stessa idea e volontà e con senso del dovere morale la potenza dell’unità unanime, forza irresistibile del socialismo di nostro stampo e arma più potente del nostro Stato.

È d’uopo materializzare genuinamente in tutti gli affari statali la politica del nostro Partito di concedere il primato alle masse popolari e promuovere le attività del potere affinché tutto il popolo partecipi attivamente agli affari politici come padrone dello Stato e della società.

Infonderete a tutti i membri della società l’orgoglio del fatto che la nostra ideologia, il nostro regime, la nostra cultura e la nostra vita sono i migliori e farete sì che continuino a predominare nella nostra società il collettivismo, le virtù comuniste e i bei tratti.

La nostra patria prospererà con vigore fintantoché tutti progrediscano come autentici lavoratori socialisti che mettono al primo posto gli interessi dello Stato e della comunità, restano fedeli ai propri doveri civici e danno mostra del proprio patriottismo per lo sviluppo e la prosperità del Paese.

Presterete molta attenzione a formare tutta la popolazione, gli ufficiali e i soldati dell’Esercito Popolare come combattenti in prima linea della lotta di classe che difendano con fermezza la patria socialista col concetto intransigente del nemico principale e della concezione del nemico, consolidando così la nostra base politica, ideologica e di classe.

Il governo della Repubblica si impegnerà a dare impulso al compimento del Piano Quinquennale per lo Sviluppo dell’Economia Nazionale e all’estensione dei successi alle fasi successive.

Il suo compito più importante è quello di consolidare con sicurezza la base per lo sviluppo generalizzato del socialismo di nostro stampo mediante il compimento infallibile del suddetto piano e risolvere in modo soddisfacente i problemi pressanti relativi al miglioramento del tenore di vita della popolazione, tra cui quello dell’alimentazione e dei beni di largo consumo.

Il piano ha per obiettivo lo sviluppo economico sostenuto e il miglioramento tangibile della vita del popolo, in base alla situazione e alle possibilità reali dell’economia nazionale.

Al termine del piano quinquennale si riaggiusteranno e si rafforzeranno il sistema di lavoro, i legami tra i settori e la base indipendente dell’economia nazionale e, di conseguenza, quest’ultima nel suo complesso entrerà in una fase di crescita e si opereranno cambiamenti sostanziali nella soluzione di problemi come l’alimentazione, il vestiario e l’alloggio degli abitanti.

Effettivamente, secondo la strategia di riaggiustamento e rafforzamento applicata negli ultimi 20 mesi, si sono rafforzate le diramazioni e il complesso dell’economia nazionale, si sono corrette molte mancanze nell’amministrazione economica e si è dato un impulso attivo alla normalizzazione della produzione, al rimodellamento dei suoi processi e all’approvvigionamento di materie prime e materiali con risorse interne. Soprattutto si è accelerata la costruzione di appartamenti a Pyongyang (per 50.000 nuclei familiari), in altre località e in campagna, il che apre un’ampia prospettiva per la soluzione del problema delle abitazioni.

Se ci atteniamo a quanto illustrato all’VIII Congresso del Partito, e cioè che a fine 2025 il prodotto nazionale lordo e la produzione di beni di largo consumo aumenteranno rispettivamente del 40% e del 30% rispetto al 2020, il compimento del piano quinquennale incentiva lo sviluppo economico e il miglioramento del tenore di vita della popolazione e assicura l’avanzamento a passi da gigante verso la fase successiva.

Attualmente ci attanagliano gravi difficoltà economiche, ma il governo della Repubblica, responsabile del destino e della vita del popolo, traccerà un cammino accorto per il compimento del piano quinquennale, lo metterà in pratica con tutte le forze e raccoglierà infallibilmente dei successi.

Il Consiglio di Stato, quartier generale dell’economia nazionale, ne controllerà integralmente l’insieme e ne orienterà in modo corretto l’edificazione e lo sviluppo nel senso di spingerla avanti su tutti i fronti.

Ad esso spetta, come si deve, programmare e dirigere correttamente l’opera volta a promuovere in maniera equilibrata e simultanea l’intera economia nazionale.

[…]

Dedicherà molte forze ai settori importanti che formano le basi dell’economia nazionale e a sua volta dirigerà gli altri settori e si prenderà cura di tutti gli aspetti della vita del popolo con attenzione e responsabilità.

Man mano che si consolidano il sistema e l’ordine per la concentrazione su di esso dei lavori economici del Paese, controllerà rigorosamente lo stato generale delle attività produttive ed economiche, assicurerà i legami e la cooperazione organici tra i vari settori e adotterà per tempo le misure pratiche volte a riattivare i settori stagnanti o arretrati, mantenendo così l’equilibrio, la flessibilità e l’efficacia nelle faccende economiche nazionali.

Bisogna continuare a prestare un’attenzione primordiale alla produzione agricola e allo sviluppo dell’industria leggera, allo scopo di risolvere di qui a pochi anni il problema alimentare e quello dei beni di largo consumo.

Tutta la politica economica del nostro Partito e del nostro governo serve a coprire in maniera soddisfacente le richieste materiali ed economiche della popolazione e a offrirle una vita abbondante e invidiabile.

L’edificazione socialista che spingiamo ininterrottamente in avanti è anche una lotta per tirar su una società ideale sognata dal popolo. Quanto più infuria questa lotta, tanto più reali e convenienti per il popolo devono esserne i frutti.

Un’iniziativa economica che non riesca a risolvere a dovere neppure un problema elementare che affligga la popolazione e le accolli dei disagi interminabili non serve a niente, per quanto ci impegniamo in essa.

Per stabilizzare e migliorare la vita del popolo urge risolvere il problema dell’alimentazione e dei beni di largo consumo.

Durante il piano quinquennale è doveroso fornire al popolo un’alimentazione sufficiente col compimento integrale del piano statale di produzione cerealicola e risolvere soddisfacentemente il problema dei beni di prima necessità e dei condimenti, elevando qualitativamente e quantitativamente la produzione nell’industria leggera.

A tal fine, si presenta come un compito importante quello di coltivare in maniera stabile la terra, incrementare la produttività, modificare la struttura di produzione dei cereali e migliorare la raccolta di questi ultimi e la distribuzione di alimenti.

Si prevede che diventino sempre più sfavorevoli le condizioni e l’ambiente per la coltivazione, per cui è necessario adottare misure pertinenti al riguardo.

In agricoltura assumerete quale compito principale quello di adottare misure scientifiche e tecniche come la rivoluzione dei semi, allo scopo di ottenere un rendimento stabile indipendentemente dai cambiamenti meteorologici e climatici. Tutto il Paese si mobiliterà per aiutare la campagna e la rifornirà di materiali sufficienti per un anno.

In particolare, i funzionari, sempre consapevoli che permangono sfavorevoli condizioni meteorologiche e climatiche, analizzeranno dettagliatamente la produzione agricola nel suo insieme e, a partire da quest’analisi, la dirigeranno in maniera scientifica e pianificata.

Un metodo importante per evitare bruschi alti e bassi nella produzione agricola e assicurarne la stabilità consiste nel restaurare e perfezionare le installazioni di irrigazione.

È doverosa una mobilitazione di tutto il Paese per terminare indefettibilmente, in due o tre anni, l’opera di loro riparazione, ampliamento e rimodellamento.

A partire da quest’anno si estendono le piantagioni di grano e se ne aumenta la produttività, compito che si estenderà in futuro. Gli affiancherete la conservazione e il processamento del grano, di modo che la politica del Partito e del governo rivolta al miglioramento del regime alimentare del popolo abbia gli effetti sperati.

[…]

È d’uopo accelerare il progresso della campagna in appoggio al programma della rivoluzione rurale in questa nuova epoca.

Col progresso della campagna potremo risolvere la questione rurale socialista e difendere il socialismo.

Come indica il suddetto programma, il compito principale nel progresso della campagna è quello di civilizzare gli agricoltori.

Trasformando la coscienza degli agricoltori, protagonisti della rivoluzione rurale, costoro possono svolgere il ruolo principale e dirigente nell’attuazione del programma con un criterio corretto al riguardo e contribuire alla civilizzazione e allo sviluppo della zona rurale socialista conformemente all’esigenza dell’epoca dei cambiamenti costanti.

Per ampliare gli orizzonti della loro coscienza ideologica, è indispensabile iniettare progresso e modernità nella campagna.

Darete un impulso energico al lavoro di modernizzazione dell’ambiente della produzione agricola mediante la collocazione su piano scientifico, moderno e informatizzato della produzione e della meccanizzazione ad alto livello del lavoro. Con ciò si opereranno cambiamenti nella coscienza ideologica degli agricoltori e si arricchiranno tutte le zone rurali.

Traccerete esattamente il piano dell’edificazione rurale in base alle caratteristiche di ogni zona e regione e dando la priorità alla costruzione di abitazioni, e lo porterete a termine rigorosamente per fasi, affinché il progresso accelerato della nostra campagna sia percepito a vista d’occhio e gli agricoltori ne beneficino.

È necessario sviluppare la pesca per poter rifornire di più pesce il popolo.

In questo settore promuoverete la cattura e l’allevamento di pesci in mare e al contempo realizzerete su larga scala e con perseveranza attività come il rilascio degli avannotti e l’allevamento in gabbie galleggianti in tutti i fiumi e i laghi.

A tal riguardo è importante incrementare in maniera pianificata la produzione ittica sulla base di un’indagine scientifica e periodica sulla protezione e la riproduzione delle risorse acquatiche.

È d’uopo dare slancio alla rivoluzione dell’industria leggera volta a risolvere il problema dei beni di largo consumo.

[…]

La qualità degli articoli è la chiave di volta e lo scopo fondamentale di questa rivoluzione.

Se continuate a produrre articoli vetusti affrettando il compimento del piano immediato ma trascurando le richieste e le aspirazioni del popolo che si civilizza giorno dopo giorno, l’industria leggera del Paese verrà a trovarsi in un circolo vizioso e non ci si potrà aspettare, da essa, alcuno sviluppo.

In questo settore amplierete gli orizzonti degli scienziati, dei tecnici e dei lavoratori, ne eleverete senza posa le qualifiche, assicurerete la qualità delle materie prime e delle attrezzature, modernizzerete il processo produttivo, sarete esigenti sul controllo qualità e garantirete quella degli articoli partendo dal giudizio dei consumatori.

Si deve sviluppare l’industria locale in tutto il Paese per aprire una nuova era in cui le località si trasformino e si sviluppino con le proprie risorse.

Se le fabbriche di tutte le città e i distretti svolgono a dovere il proprio ruolo, non saranno pochi i problemi che si risolveranno per lo sviluppo dell’economia nazionale e il miglioramento della vita del popolo.

Modernizzerete le fabbriche del distretto di Kimhwa e accelererete con rigore il lavoro mirante a propagare ad altre città e distretti le esperienze pratiche che tale distretto abbia accumulato coprendo la richiesta dei suoi abitanti con le materie prime ivi ottenute.

A tal proposito, è necessario organizzare un comitato di promozione a livello statale che si faccia carico del progetto, della costruzione e altri lavori di modernizzazione delle fabbriche dell’industria leggera.

Poiché è ancora debole la capacità delle città e dei distretti, dopo averli modernizzati vanno adottate misure per la distribuzione di materie prime e bisogna fare degli investimenti iniziali affinché possano camminare sulle proprie gambe.

In queste fabbriche contribuirete sostanzialmente al miglioramento della vita degli abitanti del distretto dando la priorità alla qualità degli articoli e le gestirete con i vostri propri sforzi mediante la riproduzione allargata.

È naturale che nel compimento del piano quinquennale le industrie chiave facciano da portabandiera e si trascinino dietro l’insieme dell’economia nazionale.

Soltanto quando in esse, base e pilastro dell’economia indipendente, si ottenga un grande slancio produttivo, potranno spingere avanti l’insieme dell’economia nazionale e prevedere con chiarezza lo sviluppo economico della fase successiva.

Per questo il Partito e il governo hanno investito somme colossali per riattivare l’industria metallurgica e quella chimica e progettano di adottare maggiori misure economiche e pratiche necessarie per modernizzare le industrie chiave come quella elettrica, ampliarne la capacità e normalizzare la produzione.

Le industrie chiave come la metallurgica e la chimica compiranno infallibilmente e a tutto tondo il piano di produzione realizzando al contempo con persistenza i piani relativi alla strategia di riaggiustamento e rafforzamento e, in tal modo, consolideranno la forza motrice e le potenzialità per la crescita e lo sviluppo dell’economia nazionale.

In particolar modo, effettueranno in modo regolare e con previdenza l’amministrazione della manodopera, attrezzature e tecnologie per prevenire perdite causate da incidenti nelle installazioni e rinsalderanno il rapporto tra produzione e consumo facendo le veci dello Stato, di modo che le industrie chiave procedano senza intoppi.

Col concetto per il quale risparmio equivale ad aumento produttivo e patriottismo, tutti i settori e le unità dell’economia nazionale miglioreranno la gestione aziendale per trarre il massimo profitto economizzando per quanto possibile in manodopera, energia, materiali e cantieri e in tal modo apporteranno contributi reali allo sviluppo dell’economia nazionale e al miglioramento della vita del popolo.

Bisogna progettare lavori di prospettiva che siano di grande importanza per lo sviluppo economico e la vita della popolazione e spingerli avanti in maniera pianificata e per fasi.

Cimentarsi solo nella produzione immediata prendendo come scusa la difficile situazione economica del Paese è tipico di chi si conserva, arretra e rinuncia alla rivoluzione.

È un patriota autentico colui che lavora con la convinzione di dover progettare, pianificare e realizzare tutti i lavori, grandi o piccoli che siano, di modo che tornino a beneficio delle generazioni future.

Se davvero volete servire il popolo e consacrarvi alla prosperità della patria, dovete avere un grande ideale e prefissarvi alti obiettivi dedicandovi con impegno alla loro realizzazione.

Bisogna continuare a concentrare forze sui lavori economici diretti a offrire al nostro popolo delle condizioni di vita ottime, tra cui la costruzione di appartamenti per 50.000 nuclei familiari nella città di Pyongyang e le fattorie in serra di grandi dimensioni.

Per pianificare e costruire di continuo opere di grandi dimensioni dobbiamo fissare le basi produttive di materiali edili di grande capacità nella capitale e in altre località e assicurare coi nostri sforzi i materiali di rifinitura e altri di qualità.

Attraverso il felice completamento di quelle opere dobbiamo dimostrare lo sviluppo e il futuro luminoso del nostro Stato nel quale si realizzano, uno dopo l’altro, i desideri secolari del popolo.

Calcolerete in modo scientifico e pianificherete meticolosamente i lavori economici di prospettiva come la costruzione di un grande canale che colleghi il Mar Orientale col Mar Occidentale e, una volta iniziate le opere, le concluderete indefettibilmente concentrandovi le forze dello Stato.

Per il momento il governo della Repubblica deve spingere avanti come compiti di grande importanza la manutenzione del territorio nazionale e la prevenzione dei disastri naturali.

Le immense perdite umane e materiali causati dalle anomalie climatiche sempre più inquietanti sono, al giorno d’oggi, dei rompicapo per l’umanità e anche il nostro Paese ne soffre ogni anno.

La natura si controlla dominando l’acqua, un’opera di medio-lungo respiro.

Oggi ci si limita a scavare terra nei fiumi e a costruire alle loro foci delle dighe di contenimento. Bisogna tracciare e mettere in pratica un piano scientifico a medio e lungo termine, vale a dire una strategia per il controllo dell’acqua.

La controllerete in maniera scientifica creando punti di ammortizzamento a partire da un calcolo esatto della capacità di controllo dei flussi in tutti i fiumi del Paese e perfezionerete così il sistema idraulico.

[…]

È necessario continuare a prestare attenzione al rafforzamento della capacità preventiva statale di minimizzare i danni causati dalle calamità naturali. Nell’immediato dovete dotare tutte le province, le città e i distretti del personale e degli equipaggiamenti sufficienti per soccorrere gli alluvionati.

Occorre accelerare su scala nazionale il rimboschimento, l’adeguamento del corso fluviale per prevenire l’erosione, la costruzione di frangiflutti, la ricostruzione delle autostrade e altre attività di manutenzione del territorio e di tutela ambientale.

Compagni,

Assegnare importanza all’istruzione, alla scienza, alla tecnica e alla salute pubblica e dedicare forze al loro sviluppo è una politica invariabile del governo della Repubblica.

Ora più che mai abbiamo bisogno di un maggior numero di talenti realmente competenti e di conquiste scientifiche e tecniche che contribuiscano a risolvere i problemi pendenti nella realtà.

Al governo della Repubblica spetta definire la strategia dei talenti e dello sviluppo scientifico e tecnico come una delle principali per la prosperità generalizzata dello Stato e dare un vigoroso impulso alla sua realizzazione.

Attualmente la qualità dell’istruzione nel Paese non è all’altezza né della tendenza globale né dell’esigenza dell’epoca.

Il suo obiettivo non è focalizzato sulla formazione di talenti con capacità pratiche, ma si riduce all’educazione fine a sé stessa e all’assegnazione di voti, per cui non contribuisce allo sviluppo dello Stato.

In questo settore vi sforzerete di selezionare con avvedutezza le materie di modo che gli studenti possano dedicare ore ed energie all’acquisizione di maggiori conoscenze applicabili alla pratica, e all’elevazione significativa del livello delle loro conoscenze, migliorando in modo decisivo la qualità della scuola dell’obbligo di 12 anni per tutti.

Innalzerete costantemente il livello di insegnamento presso il Politecnico Kim Chaek e altri istituti tecnici al livello mondiale, formando così tutti i laureati a diventare scienziati e tecnici competenti e promettenti.

Lo Stato si impegnerà continuamente per fornire ai professori e agli studenti del centro e delle località condizioni eccellenti per l’insegnamento, la pratica e lo studio.

È necessario elevare il livello e il ruolo della scienza e della tecnologia, nonché aumentare e gestire efficacemente le risorse dei talenti tecnici.

[…]

Per sviluppare la scienza e la tecnologia sono necessari mezzi di ricerca e talenti, quindi lo Stato presterà loro un’attenzione permanente e adotterà misure efficaci volte a risolvere questi problemi.

Come ho più volte sottolineato, l’ambito della ricerca scientifica deve guardarsi rigorosamente dall’atteggiamento di rispettare il numero delle volte e di presentare opere impeccabili (anche se poche all’anno) che contribuiscano davvero al progresso della economia.

In tutti i settori e unità, studieranno regolarmente il funzionamento delle basi di divulgazione delle conoscenze scientifiche e tecniche, i principali centri di formazione per tutte le persone come talenti, e faranno valutazioni sostanziali, intensificando continuamente tale diffusione in modo da rinvigorire il movimento delle masse per innovazione.

[…]

È necessario svolgere bene su scala nazionale i compiti di condivisione, assimilazione e rendicontazione dei successi scientifici e tecnici, assicurando buone condizioni di lettura dei dati e riservando un trattamento preferenziale e valutando bene unità, scienziati e tecnici eccellenti, facendo regnare in tutta la società un’atmosfera di apprezzamento della scienza e della tecnica.

È essenziale migliorare costantemente il servizio medico per preservare e promuovere la vita e la salute degli abitanti.

Nella recente crisi sanitaria pubblica, siamo giunti ​​a valutare a livello globale la realtà della nostra sanità pubblica, il che rende urgente aumentarne il livello e le capacità.

È urgente risolvere, prima di ogni altra cosa, i problemi essenziali per il servizio medico, partendo dalla concezione che la vita e la salute degli abitanti vengono al primo posto.

Non possiamo fornire tutti i medicinali con quelli prodotti nel Paese e da qui la necessità di coprire la domanda importando quelli necessari per l’assistenza medica e la promozione della salute degli abitanti.

Allo stesso tempo, dobbiamo promuovere attivamente la costruzione e l’ammodernamento di laboratori farmaceutici e fabbriche di strumenti medici e beni di consumo sanitari, che ci consentano di produrre farmaci come beni di prima necessità, rinnovare ospedali provinciali, cittadini e distrettuali e promuovere in modo programmato modo l’organizzazione regolare delle farmacie.

Il settore della sanità pubblica assicurerà che tutti i medici e gli infermieri possiedano le qualità del protettore della vita umana e le virtù comuniste.

Farà in modo che tutti imparino attivamente dallo spirito di abnegazione degli operatori sanitari che il mondo intero ha potuto ammirare nella recente campagna per eradicare il virus maligno, affinché in tutte le parti del Paese si possano trovare ottimi medici che rechino scolpita nel cuore ardente la parola devozione.

È imperativo prestare attenzione al raggiungimento del livello dei paesi avanzati nella scienza e nella tecnologia medica e nel perfezionare il sistema di servizio medico popolare, progressivo ed efficace.

È necessario accelerare la costruzione della capacità preventiva dello Stato, compito non rimandabile e di importanza nazionale per i vari indizi del fatto che in futuro potrebbero manifestarsi altre epidemie.

È essenziale studiare in dettaglio e svolgere pienamente ciascuno dei compiti presentati alla V sessione plenaria dell’VIII Comitato Centrale del Partito e nel bilancio nazionale del lavoro antiepidemico di emergenza.

Soprattutto, a livello nazionale, osserverete con attenzione le fluttuazioni e le caratteristiche della pandemia al di fuori del territorio e presterete attenzione a predisporre la capacità di rilevarla e controllarla non appena dovesse introdursi nel Paese.

[…]

Ultimamente l’Organizzazione Mondiale della Sanità e le istituzioni sanitarie di diversi Paesi hanno avvertito della necessità di affrontare, oltre alla diffusione del coronavirus, quella di una pericolosa influenza nel prossimo inverno.

Gli specialisti coreani prevedono che i titoli anticorpali formatisi nei nostri corpi dopo aver sofferto l’epidemia di maggio e giugno si indeboliranno il prossimo ottobre.

Per questo, oltre a svolgere responsabilmente le vaccinazioni, sarebbe bene raccomandare a tutti gli abitanti di utilizzare la mascherina da novembre per preservare la salute.

Compagni,

L’attuale situazione internazionale pone in evidenza l’antagonismo tra giustizia e ingiustizia e tra progresso e reazione, in particolare la struttura delle forze intorno alla penisola coreana, e mostra la transizione dal mondo unipolare, professato dagli USA, al mondo multipolare.

La nostra Repubblica svilupperà attivamente le relazioni estere concordemente con l’attuale andamento della situazione internazionale e la sua posizione di potenza indipendente.

Al settore degli affari esteri spetta mantenere invariabilmente e fermamente la salvaguardia della dignità del Partito, il miglioramento dell’immagine dello Stato e la difesa degli interessi dello Stato come missione primaria della diplomazia della Repubblica, nonché la risoluzione dei problemi che si presentano nelle relazioni internazionali in conformità con gli interessi della nostra rivoluzione.

Esso rafforzerà i legami di amicizia e cooperazione con i paesi vicini, coopererà con tutti i paesi e le nazioni che si oppongono all’aggressione, all’intervento, al dominio e alla sottomissione degli imperialisti e aspirano all’indipendenza e alla giustizia, indipendentemente dalle differenze di ideologie e regimi.

Allo stesso tempo, è necessario cercare soluzioni diplomatiche per promuovere in vari ambiti gli scambi e la cooperazione con i paesi capitalisti che rispettano e trattano amichevolmente il nostro Paese.

Al fine di realizzare i suddetti compiti che si presentano dinanzi al governo della Repubblica e far sì che l’orgogliosa vittoria odierna venga sostituita da una più grande nell’edificazione socialista, è necessario stabilire rigorosamente il sistema unico di direzione del Partito nella costruzione e nelle attività dello Stato.

Il governo della Repubblica deve organizzare e dirigere tutti i lavori e subordinare con sicurezza le sue attività all’attuazione della politica del Partito, assumendo la linea, la politica e l’orientamento del Partito come criteri assoluti.

Tutte le istituzioni governative applicheranno una rigorosa disciplina rivoluzionaria che consenta loro di accettare incondizionatamente le risoluzioni e le istruzioni del Partito e di eseguirle infallibilmente, e faranno proprio il principio di non poter esimersi in alcun momento dall’informare il Partito dei problemi che devono affrontare e di gestirli secondo le sue conclusioni.

Urge elevare la funzione e il ruolo degli organi del Potere Popolare.

Poiché abbraccia tutte le sfere della vita sociale, il lavoro degli organi di potere è molto complesso ed enorme, e del pari sono importanti il loro dovere e il loro ruolo.

Consapevoli della loro missione di rappresentanti del prestigioso potere della Repubblica nelle rispettive regioni e incaricati di curare la vita del popolo, essi tutti devono adempiere in modo impeccabile ai loro obblighi.

Organizzeranno e dirigeranno responsabilmente il pieno rispetto delle politiche e delle direttive del Partito e del governo per le loro regioni e unità e creeranno condizioni e ambiente che rendano agile ed efficace il lavoro e le attività di organizzazioni, aziende, enti cooperativi e abitanti.

Faranno sforzi di sacrificio affinché le misure popolari del Partito e del governo vadano a beneficio di tutti i bambini e le famiglie, si occuperanno costantemente dell’acqua potabile, del carburante e di altri problemi che affliggono il popolo e prenderanno misure preventive di modo che quest’ultimo non patisca inconvenienti.

I quadri, membri di comando della rivoluzione, devono raddoppiare il loro coraggio e combattere all’unanimità con straordinaria determinazione ideologica e decisione.

Nella nostra società saranno, alla lettera, servitori del popolo.

Il “quadro” non è una posizione onoraria o un’autorità. E non ha motivo di esistere se fallisce nella sua missione intrinseca di servire il popolo.

Una società socialista cessa di essere tale se i quadri conducono una vita comoda e lussuosa. E ciò imporrà maggiori sofferenze al popolo.

Essi non devono mai dimenticare che occupano questa posizione per soffrire più di chiunque altro portando sulle spalle maggiori pesi per il bene del Partito, della rivoluzione, del Paese e del popolo, ma essere piuttosto infinitamente onesti nell’adempimento del loro dovere, sotto permanente pressione, con un alto senso di responsabilità e senza distrarsi un attimo.

Se si assumono un nuovo compito, non cercheranno di eluderlo o di portarlo a termine in modo superficiale, ma lo completeranno al meglio mostrandosi intraprendenti, organizzando nei dettagli e dando l’esempio.

Per elevare il senso di responsabilità e di ruolo nel lavoro ed essere degni dinanzi al Partito e al popolo, si forgeranno costantemente sul piano spirituale e morale e si sforzeranno di essere lavoratori veramente indispensabili che sappiano svolgere il proprio dovere in modo impeccabile, dedicandosi pienamente alla rivoluzione e al lavoro.

[…]

Deputati,

Presto celebreremo il 74° anniversario della fondazione della gloriosa Repubblica Democratica Popolare di Corea.

In occasione del suo giorno significativo, la nostra Repubblica ha registrato a lettere d’oro nella sua storia gloriosa un altro evento trascendentale che mostra con maggior chiarezza l’aspetto imponente del prestigioso potere indipendente.

Più successi e vittorie ottengono il nostro nobile ideale e la nostra santa causa, maggiori sono le prove e le avversità che dobbiamo superare.

Oggi la nostra lotta comporta difficoltà senza precedenti e non sappiamo quale altra sfida ci ostacolerà.

Tuttavia, la nostra Repubblica avanza con certezza, senza alcuna esitazione, e continuerà ad avanzare e rafforzarsi, perché la nostra causa, la nostra idea e la nostra linea sono tutta giustizia e verità, e abbiamo la grande forza dell’unità del Partito e delle masse popolari, che nessuno al mondo può spezzare.

Compagni,

La vittoria è davvero nostra, e più ci sforziamo, più la anticipiamo.

Combattiamo tutti più vigorosamente, fermamente uniti attorno al Comitato Centrale del Partito del Lavoro di Corea con una sola idea e volontà, per l’eterna prosperità della Repubblica, nostra amata madre, per il benessere del nostro grande popolo, e per l’avanzata vittoriosa del socialismo di nostro stampo.

Viva la Repubblica Popolare Democratica di Corea!

Fonte: KCNA

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