17.3.2023
La situazione nella penisola coreana si avvicina sempre di più a uno stato incontrollabile e pericoloso.
Il mondo osserva attentamente e con preoccupazione il teso confronto tra potenze nucleari che si trovano sull’orlo di una guerra.
Questa grave situazione è interamente attribuibile alle manovre scellerate e tiranniche degli Stati Uniti e dei loro seguaci volte a soffocare la RPDC.
Come il mondo ben sa, la RPDC ha concentrato tutti i suoi sforzi sull’alleviamento della tensione militare e sul mantenimento della pace e della stabilità nella penisola coreana e nella regione sin dall’inizio di quest’anno, motivata dal suo unico desiderio di conseguire nuovi sviluppi e progressi nella sua edificazione economica e nel miglioramento del tenore di vita del suo popolo.
Ma le forze ostili, guidate dagli Stati Uniti, continuano a fare ricorso a pericolosi atti malvolenti di violenta violazione della sovranità e degli interessi di sicurezza della RPDC, anche quest’anno come l’anno scorso, e la loro gravità e rischiosità hanno raggiunto un limite intollerabile.
Il Segretario alla Difesa degli USA ha detto, andando a trovare le sue marionette a gennaio, che gli Stati Uniti schiereranno un maggior numero di risorse strategiche come i caccia stealth di quinta generazione e le portaerei, rivelando con sicumera la loro intenzione di usare le armi nucleari contro la RPDC. Nel frattempo, il traditore fantoccio Yun Sok Yol, ossessionato dallo scontro coi compatrioti, ha parlato dello “stabilimento di una postura di prontezza” e di “punizioni” in un rifugio antiaereo sotterraneo.
I guerrafondai, impelagati in spavalderie e miopi bravate, hanno annunciato che effettueranno esercitazioni militari congiunte in più di 20 fasi nella prima metà di quest’anno, oltre il livello delle precedenti Foal Eagle, e hanno svolto addestramenti di guerra forsennati contro la RPDC, includendo simulazioni di infiltrazione e attacco congiunto sulle sue strutture strategiche e altri bersagli centrali.
Parlando della presenza permanente di una deterrenza allargata, gli Stati Uniti hanno introdotto armi strategiche aeree come i bombardieri nucleari B-1B, gli F-22, gli F-35B e altri velivoli stealth dalle parti dei fantocci sudcoreani a febbraio per eseguire varie esercitazioni aeree congiunte dirette contro la RPDC nei cieli sopra il Mar Occidentale di Corea.
In particolare, gli imperialisti americani hanno condotto una “esercitazione operativa per mezzi di deterrenza allargata”, che ha reso un fatto compiuto il tentativo di compiere un attacco nucleare preventivo sulla RPDC, assieme ai fantocci sul loro territorio alla fine di febbraio, asserendo che continueranno a schierare costantemente risorse nucleari strategiche nella penisola coreana anche in futuro.
Tale sconsiderato confronto militare e tali atti ostili hanno portato la situazione nella penisola coreana sul punto di esplodere nel mese di marzo.
Gli Stati Uniti hanno continuamente inviato sottomarini nucleari, una delle principali risorse strategiche della marina americana, e cacciatorpedinieri Aegis nella zona dei fantocci con la maligna intenzione di intensificare la pressione militare sulla RPDC.
Il 1° marzo, gli Stati Uniti e le marionette guerrafondaie hanno introdotto l’ultimo veicolo per l’osservazione missilistica della marina americana, la Howard Lorenzen, nel Mar Orientale di Corea per condurre attività di spionaggio con RC-135S e altri strumenti di ricognizione. Il 3 marzo hanno condotto un’esercitazione aerea congiunta sopra il Mar Occidentale di Corea per la quarta volta quest’anno, con bombardieri strategici B1-B e l’MQ-9 Reaper, un drone da combattimento aereo dall’infame nomea di “assassino in cielo”, e altre attrezzature strategiche.
Allo stesso tempo, il presidente fantoccio dello Stato Maggiore Congiunto, insieme al suo padrone, ha visitato il campo di addestramento operativo speciale ove si stava programmando l'”operazione di decapitazione” tramite attacco di sorpresa sulle basi strategiche della RPDC e ha ispezionato varie unità militari delle marionette nelle aree in prossimità del fronte per incitarle a un’estrema isteria di scontro, dicendo che “la provocazione del nemico è già cominciata” e che “gli verrà inflitta una punizione”.
Nonostante il peggioramento della situazione militare e politica nella penisola coreana e nella regione, gli Stati Uniti hanno dato avvio alla quinta mandata di esercitazioni aeree congiunte inviando il bombardiere strategico nucleare B-52 il 6 marzo e hanno iniziato le esercitazioni militari congiunte americano-sudcoreane su larga scala Freedom Shield il 13.
La realtà mostra chiaramente che il pericolo di una guerra nucleare sulla penisola coreana, da virtuale sta diventando concreto.
Tutte le esercitazioni militari svolte dagli USA in combutta con le marionette sono collaudi di provocazioni rivolte al nord e preludi di guerra nucleare per simulare una guerra totale contro la RPDC, e qui sta la loro gravità.
Già solo per quanto riguarda le esercitazioni congiunte di atterraggio denominate Ssangyong e miranti alla “occupazione di Pyongyang”, le hanno riprese cinque anni dopo la loro interruzione e proclamano apertamente che raggiungeranno un’estremità mai vista prima per dimensioni e portata.
Gli imperialisti americani descrivono le loro esercitazioni militari come “difensive” ma è un sofisma che confonde del tutto il giusto e l’errato.
Gli Stati Uniti stessi non negheranno che il bombardiere strategico nucleare B-52H, il bombardiere strategico supersonico B-1B, le portaerei nucleari, i sottomarini d’attacco nucleare e i caccia stealth F-35, da essi introdotti nella penisola coreana e nei dintorni a ogni pie’ sospinto sia quest’anno che l’anno scorso, non sono difensivi bensì i mezzi militari più offensivi, specializzati in missioni d’attacco strategico.
Nessuno può credere che il costante schieramento di mezzi nucleari strategici americani nella penisola coreana e roba come le esercitazioni di atterraggio e infiltrazione, di sbarco a sorpresa e assalto svolte da unità speciali in scenari di guerra volti alla “fine del regime”, alla “decapitazione” e alla “occupazione di Pyongyang” siano “per la difesa”.
Attualmente le forze ostili tramano perfidamente per isolare e soffocare la RPDC attraverso sanzioni amorali e illegali, sbandierando l’inesistente “questione dei diritti umani” e ricorrendo alle loro pericolose avventure militari.
Gli Stati Uniti e i loro vassalli imbastiscono e diffondono ogni sorta di falsità a proposito di “minacce” per “demonizzare” la RPDC alle Nazioni Unite e in altri consessi internazionali e operando spregevolmente per impedire l’ingresso nel nostro Paese di ogni singola cosa che sia urgentemente necessaria per la vita quotidiana del nostro popolo, etichettandola insensatamente come “bene di lusso”.
Non più capaci di isolare internazionalmente la RPDC con la questione nucleare, gli Stati Uniti mobilitano i loro servi, nient’altro che marmaglia, nella campagna diffamatoria contro di essa nell’arena internazionale.
L’impatto negativo causato dalle manovre anti-RPDC degli Stati Uniti e delle altre forze ostili non si limita alla sola penisola coreana.
Al momento attuale gli USA lavorano sodo per spostare l’equilibrio militare nella penisola coreana e nell’Asia nord-orientale a favore del sistema di alleanze da essi guidato, istigando zelantemente i fantocci e il Giappone a un pericoloso riarmo sotto l’insegna dell’attuazione della “strategia dell’Indo-Pacifico”, diretta a mantenere l’egemonia strategica militare regionale.
Presi dall’instaurazione di un nuovo blocco militare come la “NATO asiatica” nella regione dell’Asia-Pacifico, gli Stati Uniti mirano a costruire una “forza di deterrenza integrata” comprendente le forze militari dell’AUKUS e di altri Stati vassalli e realizzare così il proprio scopo egemonico formando un cordone sanitario contro le grandi potenze regionali, isolandole e indebolendole costantemente.
Lo sviluppo e l’introduzione del “missile balistico ad alto potenziale”, il lancio di satelliti-spia militari e il tentativo di dotarsi di sottomarini nucleari da parte dei fantocci, e le manovre del Giappone per introdurre missili da crociera Tomahawk al fine di assicurarsi la “capacità di attaccare le basi nemiche” e per lo sviluppo di missili ipersonici mostrano che il riarmo degli americani e dei loro tirapiedi sta intollerabilmente oltrepassando la linea rossa.
Ad oggi la penisola coreana si sta trasformando nel più grande deposito di armi e teatro di esercitazioni di guerra al mondo, a causa delle spudorate manovre espansioniste degli Stati Uniti e dei loro servitori.
È risaputo che la sicurezza nazionale sia stata messa in pericolo e che siano state scosse le fondamenta della pace e della sicurezza internazionali per via degli schemi egemonici degli Stati Uniti, i quali incitano alla divisione e allo scontro e intralciano la stabilità e lo sviluppo.
Tutto ha un perché.
Come ritiene correttamente la comunità internazionale, la situazione nella penisola coreana è arrivata al punto attuale per colpa degli Stati Uniti, che hanno continuamente intensificato le loro pressioni e minacce militari nei confronti della RPDC, rifiutando di contraccambiare le misure positive intraprese dal nostro Stato.
Solo quest’anno abbiamo chiarito diverse volte che la causa del prolungato circolo vizioso di tensioni nella penisola coreana sono le frequenti esercitazioni congiunte degli americani e dei fantocci, che hanno aggravato la situazione regionale con ogni sorta di espressioni retoriche minacciose dopo aver ripetutamente definito l’irrealistico e pericolosissimo obiettivo della “fine del regime” di uno Stato sovrano. Abbiamo dunque richiesto con forza la cessazione immediata degli atti ostili militari che danneggiano la pace e la stabilità nella penisola coreana e nella regione.
Cionondimeno, gli Stati Uniti hanno portato la situazione nella penisola coreana e nella regione a un limite intollerabile, ignorando ripetutamente le giuste richieste della RPDC e della comunità internazionale.
Al fine di far fronte ai gravi sviluppi in cui le minacce alla sovranità e alla sicurezza del nostro Stato hanno raggiunto un livello inammissibile, il nostro Partito e il nostro governo non possono che adottare provvedimenti decisi e risoluti per contenere integralmente le minacce militari da parte delle forze ostili e difendere la pace e la sicurezza della penisola coreana e della regione.
Le nostre forze nucleari non stanno lì per bellezza.
Esse possono essere usate in qualsiasi momento, se necessario, per compiere la sacra missione di difendere il Paese, e dovranno essere impiegate preventivamente in qualunque istante in base al piano strategico, qualora dovesse verificarsi un conflitto con la possibilità di un pericoloso aggravamento.
L’ultima esercitazione di lancio dell’ICBM Hwasongpho-17 ne è una chiara dimostrazione.
Continueremo a tenere sotto controllo, con una forza schiacciante, le sconsiderate provocazioni militari degli Stati Uniti e dei loro vassalli.
Sono chiaramente stipulati, nella legge della RPDC sulla politica concernente le forze armate nucleari, i principi e le condizioni dell’uso delle armi nucleari in vari contesti per fronteggiare qualsivoglia minaccia o attacco militari dall’esterno verso il nostro Stato.
Se qualcuno tentasse di violare la sovranità e la sicurezza della RPDC, le forze armate nucleari di quest’ultima faranno il proprio dovere.
Non è assolutamente detto che, se si continua a sorvolare, come si fa adesso, sulle pericolose provocazioni militari degli Stati Uniti e della Corea del Sud, non possa verificarsi un feroce conflitto fisico nella penisola coreana ove immani forze di ambo le parti si ergono ostili le une contro le altre.
Nel caso in cui si realizzi concretamente un simile conflitto, la sicurezza degli Stati Uniti, per non parlare della stabilità regionale, affronterà una fase incontrollabile e catastrofica.
Gli Stati Uniti devono cessare immediatamente le scellerate provocazioni militari e le esercitazioni di guerra contro la RPDC.
Fonte: Rodong Sinmun
Published on the page https://www.gamadilavoce.it/rpdc.html in the KIM JONG UN section. Warm regards, Prof. Roberto Gessi Director of La VOCE (broadcast organ of the G.A.MA.DI.: DIALECTIC MATERIALIST ATEIST GROUP)